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Benvenuti!
La Candeletta è un grazioso bed & breakfast a conduzione familiare situato nell’entroterra abruzzese, non molto lontano da L Aquila, un piccolo borgo di cui si hanno le prime notizie nel 760. La collocazione garantisce agli ospiti quiete e tranquillità assolute.
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Le Stanze
Il silenzio, l'aria pura, i sapori del passato sapranno farvi compagnia dolcamente, come un incanto. La vostra permanenza a La Candeletta risultera' piacevole e rigenerante.
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I Servizi
•Prima Colazione.
•Asciugamani e biancheria da letto.
•Cambio asciugamani e biancheria ogni 3 giorni.
Le tariffe comprendono:
Le Stanze
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Dove Siamo
La candeletta
Via delle Aie 16,
Santo Stefano di Sessanio, AQTelefono:+39 347 847 9934
Telefono:+39 349 232 9399
E-mail: info@lacandeletta.it
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Privacy
INFORMATIVA SULLA PRIVACY INFORMATIVA SULLA PRIVACY
(Art.13 D.lgs 30 giugno 2003, n.196) Gentile Ospite, desideriamo informarLa, ai sensi dell'art.13 del d.lgs. 196/2003 "Codice in materia di protezione dei dati personali", che il trattamento dei Suoi dati personali sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza nel pieno rispetto del Suo diritto alla riservatezza. Per le medesime finalità i dati potranno venire a conoscenza delle seguenti categorie di incaricati e/o responsabili: personale addetto al ricevimento. Il titolare e responsabile del trattamento è Alessia De Amicis, Via delle Aie, 16, Santo Stefano di Sessanio (AQ), cui Lei potrà rivolgersi per far valere i suoi diritti così come previsto dall'art.7 del d.lgs. 196/2003, che per Sua comodità riportiamo integralmente: Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali) Art. 7 Diritto di accesso ai dati personali ed altri diritti 1. L'interessato ha diritto di ottenere la conferma dell'esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile. 2. L'interessato ha diritto di ottenere l'indicazione: a) dell'origine dei dati personali. b) delle finalità e modalità del trattamento. c) della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l'ausilio di strumenti elettronici. d) degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi dell'articolo 5, comma 2. e) dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati. 3. L'interessato ha diritto di ottenere: a) l'aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse, l'integrazione dei dati. b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati. c) l'attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato. 4. L'interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte: a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta. b) al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale. -
La Struttura
Appena ristrutturata, è accogliente ed arredatata con gusto. La conduzione familiare garantisce un servizio cortese ed affidabile. Dispone di camere matrimoniali e singole con servizi privati e doccia. Vista panoramica.
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La Storia
Nella zona del paese denominata "la candeletta", decenni fa, si tenevano delle vere e proprie aste nelle stalle, che il battitore concludeva quando una candeletta si consumava fino ad un laccetto, stretto intorno ad essa. Da questo toponimo il nome di questo delizioso affittacamere.
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Il Paese
Alcune teorie affermano che Sextantio (sei) farebbe riferimento al villaggio romano di S. Marco, quello di maggior rilievo sull'altipiano aquilano. Le prime notizie documentate relative al territorio di Santo Stefano si hanno nel 760 con la donazione di Carapelle Calvisio (Da Calvino Calvisio, nobile romano che elesse a propria residenza estiva Carapelle, da cui appunto Carapelle Calvisio, da non confondere con Carapelle in Puglia) al monastero di S. Vincenzo al Volturno da parte del re longobardo Desiderio. La storia di Santo Stefano è quindi collegata con quella di queste due località, almeno fino all'XI secolo. L'opera capillare degli ordini monastici determina un aumento delle terre coltivabili, il ripopolamento delle campagne anche ad alte quote, nonché la nascita e il consolidamento di borghi fortificati, tanto più sicuri quanto più in posizione elevata.
Nel 1308 si hanno le prime notizie certe dell'esistenza del borgo fortificato di Santo Stefano di Sessanio. Tra fine XIII e inizio XIV secolo si assiste alla formazione del vasto dominio feudale della Baronia di Carapelle Calvisio, comprendente, tra gli altri, il territorio di Santo Stefano che ricopre un'importante funzione strategica come primo centro della Baronia confinante con il Contado aquilano a controllo del percorso proveniente da Barisciano. Nel 1474 sotto gli Aragonesi, l'abolizione della tassa sugli animali e il riordino dei pascoli di Puglia consentono un forte sviluppo della pastorizia e della transumanza al punto che in quell'anno Santo Stefano di Sessanio,Calascio, Rocca Calascio e Carapelle hanno nella dogana di Puglia ben 94.070 pecore.
Costanza, figlia unica di Innico Piccolomini, cede la Baronia di Carapelle Calvisio a Francesco I de' Medici Granduca di Toscana. Ai Medici, dal 1579, queste terre apparterranno fino al 1743. In questo periodo Santo Stefano raggiunge il massimo splendore come base operativa della Signoria di Firenze per il fiorente commercio della lana "carfagna", qui prodotta e poi lavorata in Toscana e venduta in tutta Europa.
Nel XIX secolo con l'unità d'Italia e la privatizzazione delle terre del Tavoliere delle Puglie ha termine l'attività millenaria della transumanza e inizia un processo di decadenza del borgo che vede fortemente ridotta la popolazione a causa del fenomeno dell'emigrazione. Nel XXI secolo l'antico borgo sta avendo una rinascita, grazie al turismo, incentivato dalla politica dei sindaci che si sono susseguiti, grazie alla volontà dei pochi giovani rimasti che, volontariamente, hanno dato il loro contributo alla pro-loco dalla fine degli anni Sessanta fino ad oggi e grazie ai primi investimenti dei residenti. Nel 2004 è arrivato in paese un giovane imprenditore, Daniele Elow Kihlgren, di origini svedesi, che ha acquistato una piccola parte del borgo per realizzarci un albergo diffuso ed ha attirato, grazie alla pubblicità, l'interesse di altri investitori, facendo sviluppare in modo considerevole tutte le attività della zona.
Il 6 aprile 2009, il paese è stato colpito dal terremoto che ha abbattuto la Torre Medicea, simbolo del borgo, e alcune abitazioni, danneggiandone molte altre.
Il costo per il restauro della torre è stato stimato intorno al milione di Euro, per un periodo di intervento di circa 2 anni.
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Gli Eventi
LA SAGRA DELLE LENTICCHIE
Le lenticchie coltivate a Santo Stefano di Sessanio, appartengono ad una qualità rara e antica che viene coltivata soltanto nei terreni aridi di alta montagna tra i 1200 e i 1450 metri.
Le caratteristiche principali sono il colore marrone scuro, le dimensioni molto piccole, la superficie rugosa e striata e, soprattutto, il sapore che le ha rese celebri in tutta Italia. Possono essere conservate a lungo senza perdere sapore, cuociono in circa 20 minuti e non hanno bisogno di nessun periodo di ammollo in acqua.
La raccolta viene ancora svolta con metodi tradizionali e la produzione è sempre più rivolta ad un consumo familiare.
Per questi motivi le quantità ottenute sono limitate e diminuiscono ogni anno, il tutto aggravato dal proliferare di un mercato di false lenticchie di Santo Stefano di Sessanio che avvilisce i produttori locali. Per questo motivo è stato istituito un Presidio Slow Food.
Ogni anno a Santo Stefano di Sessanio, nel mese di settembre, si svolge la famosa Sagra delle Lenticchie, dove vengono proposti e degustati piatti tipici a base delle lenticchie locali, come la zuppa di lenticchie servita con quadratini di pane fritto in olio di oliva, le lenticchie con patate, salsicce o pane fritto, e le immancabili pizze fritte.